mo soltanto asserito, e preghiamo i lettori a farci grazia degli esempi, che in Sicilia l’arte si svolse sotto l’influenza della letteratura provenzale. Che se nella Toscana abbondano i trattati e i lessici provenzali, non vuol dire che quella regione fosse, più della Sicilia, soggetta all’influenza dell’arte trobadorica: vuol dire che quella letteratura fu studiata in Toscana coll’amore di filologi e lo prova Dante, che nei primi del secolo xiv scriveva il De vulgari eloquentia. E se il Gaspary riporta versi del Mostacci, del Davanzati e di Bondie Dietaiuti i quali non sono altro che vere e proprie traduzioni dal Provenzale, non vuol dire che il dilagamento provenzale fosse maggiore in Toscana che in Sicilia: vuol dire soltanto, e l’esempio di Dante lo conferma, che in Toscana la letteratura provenzale era oggetto di studio