mente sino a raggiungere la perfezione della forma. Dal 1884, anno in cui fu scritto quel lavoretto, molt’acqua passò sotto il ponte, e con questa anche buona parte, forse la migliore, della mia giovinezza, ma sento di non potere modificare l’opinione già espressa: Lapo Gianni presenta in tutti i suoi graduati svolgimenti la lirica artistica che preparò l’Allighieri. Ma i buoni critici giudicarono scempiatissimo il mio lavoretto; il Giornale storico, notato che in esso c’era del buono, avvertiva che era troppo disordinato; leggiero lo disse il Gaspary; il Casini mi ammoniva che leggessi un suo articolo sul Davanzati, dalla lettura del quale avrei modificato il mio giudizio;4 ma gentile e cortese il dott. Annibale Gabrielli si occupò di Lapo e di me con tanta gentilezza e cortesia, che ragion vuole ch’io per sommi