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figure d’angioli. Dovunque cada lo sguardo, nelle cappelle, nelle navate, nelle pareti del santuario, dovunque si vedono mosaici rappresentanti, ora fatti della storia sacra, ora figure isolate di Dio padre, di Angeli, di santi greci o latini; tutto l’antico e novello testamento furono posti a contribuzione per l’ornamento di questa chiesa meravigliosa. Tutto il ciclo della religione mosaica e di quella cristiana, venne rappresentato sulle pareti di questo duomo; e concorsero ad ornarlo perfino le due comunioni cristiane le quali si trovano in disaccordo, avendo trovata quivi ospitalità i santi greci, a fianco di quelli latini.

Fa propriamente senso, lo scorgere come quivi abbia potuto l’arte concentrare, radunare, rappresentare tutto quanto il sistema, l’ordinamento della religione cristiana. L’arte odierna non è più capace di riprodurre in tal guisa le varie fasi dello svolgimento dello spirito umano, e tutti i tentativi che se ne fecero di recente, per mezzo della pittura a fresco, non riuscirono che a fredde allegorie, le quali non producono la menoma impressione. Questi mosaici, le sculture di Giotto sul campanile di Firenze le quali rappresentano la storia della umana civillà, ed il poema di Dante, possono essere considerati quali monumenti di quel periodo, nel quale l’idea cristiana s’impossessò dell’arte, e la spinse a riprodurla sotto tutte le sue forme. Non si deve però dimenticare, che questo ciclo di mosaici di Monreale è anteriore di un secolo circa a Dante ed a Giotto; e quando si ponga mente che fino ai tempi di Michel Angelo non si può dire che la Divina Commedia abbia esercitata una vera e positiva influenza sull’arte, nè spinto i pittori a rappresentare il ciclo epico di quella nei loro affreschi, comparirà allora tanto più sorprendente, che già fin da quell’epoca remota siasi saputo nei mosaici di Monreale, rappresentare con tanto grandiosa unità, l’intero sistema del Cristianesimo.

Ignorasi a chi si debba attribuire questo pensiero, se non che scorgendosi in altre antiche chiese di Palermo dei tempi dei Normanni la stessa idea, sebbene svolta in