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Dal primo momento che l’abdicazione fatta da Noi il giorno tredici marzo scorso fu conosciuta dal carissimo nostro Fratello il Duca del Genevese, a cui in seguito allo stesso atto spetta la Corona, e la Sovranità de’ nostri Stati, Egli ci ha costantemente manifestato il suo ardente desiderio di vederci ripigliare le redini del Governo, e ciò per il vivissimo affetto, che ci porta, e perché considerava come nullo e forzato un atto emanato in sì luttuosa circostanza.

Persuasi Noi, che le esimie qualità del prelodato nostro Fratello non possono che assicurare la felicità dei Popoli, che la divina Providenza aveva affidati al nostro governo, e per altra parte mossi dalle cause accennate nell’atto suddetto, di debolezza di salute, che già da gran tempo ci aveva suggerito il progetto di abbandonare il Trono, il quale avevamo la ferma intenzione di mandare ad effetto appena terminati alcuni affari di maggior rilievo, ed il quale acquista per Noi viemmaggior forza dallo stato attuale di cose, che esige ancora maggiore assiduità, ed applicazione; Ci siamo determinati di nostra piena volontà col presente atto da Noi sottoscritto, e controsegnato d’ordine nostro dal nostro Cugino Marchese di San Marzano, Ministro di Stato, di confermare l’abdicazione fatta da Noi coll’atto de’ 13 marzo scorso alle condizioni espresse nel medesimo atto, pregando instantemente il carissimo nostro Fratello il Duca del Genevese di assumere il governo, ed il titolo di Re, ed assicurare così la felicità de’ suoi Popoli.

Dato in Nizza marittima li diecinove aprile mille ottocento ventuno.

V. EMANUELE


V. Falletti P. Regg. Prov.
V. Fulcheri per il P. Segr.
di Finanze
V. Corte

Di S. Marzano.

Gioachino Cordero di Roburent
Francesco Amat
Di S. Marzano


Per copia conforme all’originale
Modena li 23 aprile 1821

Il Primo Uffiziale della Regia Segreteria di Stato
per gli affari esteri

Della Valle

Sappa Segr. di Stato