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narrazioni 9

d'Italia sicuri si godevano1, ed in breve tempo crebbero in riputazione e forze. Perchè, oltre ai predetti abitatori, vi si rifuggirono molti delle città di Lombardia, cacciati massime dalla crudeltà di Clefi re de' Longobardi, il che non fu di poco a quella città; tanto che ai tempi di Pipino re di Francia, quando per i prieghi del papa venne a cacciare i Longobardi d'Italia, nelle convenzioni che seguirono intra lui e l’imperatore de' Greci, fu2 che il duca di Benevento ed i Vineziani non ubbidissero nè all'uno nè all’altro, ma di mezzo la loro libertà si godessero. Oltre a questo, come la necessità gli aveva condotti ad abitare dentro all’acque, così gli forzava a pensare, non si valendo della terra3, di potervi onestamente vivere; ed andando con i loro navigi per tutto il mondo, la città loro di varie mercanzie riempievano, delle quali avendo bisogno gli altri uomini, conveniva che in quel luogo frequentemente concorressero.

Mach.


10. Origine di Firenze.


Egli è cosa verissima, secondo che Dante e Giovanni Villani dimostrano, che la città di Fiesole sendo posta sopra la sommità4 del monte, per fare che i mercati suoi fossero più frequentati, e dar più comodità a quelli che vi volessero con le loro mercanzie venire, aveva ordinato5 il luogo di quelli non sopra il poggio, ma nel piano intra le radici del monte e del fiume d'Arno. Questi6 mercati giudico io che fossero cagione delle prime edificazioni che in quei luoghi si facessero, mossi i mercatanti dal volere avere ricetti comodi a ridurvi le mercanzie loro, i quali col tempo

  1. inter tot Italiae mala vitam sicuri agitabant.
  2. ...statutam fuerit, ut... neutri obtemperavent, sed sui iuris et mancipii libertatem agitarent.
  3. terrestribus commedis destinate, marittimis aeque federentae.
  4. in summo monte posita, quo frequentiores et commodiores mercatoribus.
  5. illos fieri iusserat non in summo sed in imo monte ad Arni ripas.
  6. Hinc repentendas puto primas aedificationes quae... in iusta aedificia adlerunt.