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64 il morgante maggiore.

97 L’oste rideva, e la fanciulla ride:
     Margutte, che fu tristo nelle fasce,
     Col piè sotto la tavola l’uccide,
     E coll’occhietto disopra si pasce.
     Morgante un tratto di questo s’avvide,
     E disse: Tu se’ uso con bagasce.
     Quella fanciulla onesta e virtuosa
     Si ristrignea ne’ panni vergognosa.

98 Dicea Morgante: Tu se’ pur cattivo,
     Come tu mi dicevi, in detti e ’n fatti;
     Io credo che tu abbi argento vivo,
     Margutte, ne’ calcetti e negli usatti:
     Da questa sera in là, s’a l’oste arrivo,
     Acciò che non facessi più quest’atti,
     Farotti i pie’ tener nella bigoncia,
     Ch’io veggo che la cosa sare’ acconcia.

99 Disse Margutte: Hai tu per cosa nuova
     Ch’io sia cattivo con tutti i peccati,
     Al fuoco, al paragone, a tutta pruova
     Un oro più che fine di carati?
     Io non fu’ appena uscito fuor dell’uova,
     Ch’io ero il caffo degli sciagurati,15
     Anzi la schiuma di tutti i ribaldi;
     E tu credevi io tenessi i pie’ saldi!

100 Non vedi tu, Margutte, quanto onore,
     Dicea Morgante, pel camin gli ho fatto,
     Per rimenarla al padre ch’è signore?
     Guarda che più non t’avvenga questo atto.
     Disse Margutte: A ogni peccatore
     Si debbe perdonar pel primo tratto:
     S’io ho fallato, perdonanza chieggio;
     Quest’altra volta so ch’io farò peggio.

101 Disse Morgante: E peggio troverrai;
     Guarda ch’io non adoperi il battaglio:
     Forse, Margutte, tu mi crederrai,
     S’un tratto le costure ti ragguaglio.
     Dicea Margutte: Stu non mi terrai
     Legato sempre stretto col guinzaglio,
     Prima che te, vedrai, Morgante, ch’io
     Adoperrò forse il battaglio mio.