97 L’oste rideva, e la fanciulla ride:
Margutte, che fu tristo nelle fasce,
Col piè sotto la tavola l’uccide,
E coll’occhietto disopra si pasce.
Morgante un tratto di questo s’avvide,
E disse: Tu se’ uso con bagasce.
Quella fanciulla onesta e virtuosa
Si ristrignea ne’ panni vergognosa.
98 Dicea Morgante: Tu se’ pur cattivo,
Come tu mi dicevi, in detti e ’n fatti;
Io credo che tu abbi argento vivo,
Margutte, ne’ calcetti e negli usatti:
Da questa sera in là, s’a l’oste arrivo,
Acciò che non facessi più quest’atti,
Farotti i pie’ tener nella bigoncia,
Ch’io veggo che la cosa sare’ acconcia.
99 Disse Margutte: Hai tu per cosa nuova
Ch’io sia cattivo con tutti i peccati,
Al fuoco, al paragone, a tutta pruova
Un oro più che fine di carati?
Io non fu’ appena uscito fuor dell’uova,
Ch’io ero il caffo degli sciagurati,15
Anzi la schiuma di tutti i ribaldi;
E tu credevi io tenessi i pie’ saldi!
100 Non vedi tu, Margutte, quanto onore,
Dicea Morgante, pel camin gli ho fatto,
Per rimenarla al padre ch’è signore?
Guarda che più non t’avvenga questo atto.
Disse Margutte: A ogni peccatore
Si debbe perdonar pel primo tratto:
S’io ho fallato, perdonanza chieggio;
Quest’altra volta so ch’io farò peggio.
101 Disse Morgante: E peggio troverrai;
Guarda ch’io non adoperi il battaglio:
Forse, Margutte, tu mi crederrai,
S’un tratto le costure ti ragguaglio.
Dicea Margutte: Stu non mi terrai
Legato sempre stretto col guinzaglio,
Prima che te, vedrai, Morgante, ch’io
Adoperrò forse il battaglio mio.