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10 il morgante maggiore.

44 Di nuovo un’altra spia ne va volando,
     Che la giustizia uscirà presto fore;
     E Spinellone insieme con Orlando
     Rassetton le lor genti a gran furore.
     Il re Gostanzo al Conte vien parlando:
     E’ ci sarà fatica, car signore,
     Racquistar questi con ispada o lancia,
     Tanto in sul crollo son della bilancia.

45 Era a veder molta compassione,
     I due baron, come ciascun si lagna:
     O conte Orlando, o Rinaldo d’Amone,
     Dov’è la tua possanza tanto magna?
     Non aspettar più, vien col gonfalone,
     Però che noi darem tosto alla ragna.
     Queste parole van dicendo forte,
     Chè gran paura avevon della morte.

46 Già eron gli stendardi apparecchiati,
     E Mariotto è innanzi alla giustizia;
     Già fuor della città son capitati:
     Evvi il Soldan ch’avea molta letizia,
     E sempre per la via gli ha svergognati:
     Ribaldi, traditor, pien di malizia!
     Ma Ricciardetto a ogni sua parola
     Diceva: Tu ne menti per la gola.

47 Chè tu se’ tu ribaldo e traditore;
     Ma ne verrà Rinaldo in qualche modo,
     E caveratti con sue mani il core,
     Chè promettesti, e rimanesti in sodo,
     Renderci a lui, crudele e peccatore.
     Dicea il Soldano: Tu arai presto un nodo
     Che ti richiuderà cotesta strozza;
     Ma prima ti sarà la lingua mozza.

48 Orlando e ’l re Gostanzo hanno veduto
     E Spinellon, che la giustizia viene,
     E che ’l Soldan con essa è fuor venuto;
     Ognun la lancia in su la coscia tiene:
     Fannosi incontro, e Spinellon saputo3
     Verso quel Mariotto: E’ non è bene,
     Dicea, che questa giustizia si faccia,
     Acciò ch’al nostro Dio non si dispiaccia.