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canto decimottavo | 41 |
199 Racconcia un poco il fuoco, ch’egli è spento:
Margutte ritagliò di molte legne,
Fece del fuoco, ed uno alloggiamento.
Disse Morgante: Se quel non si spegne
Per istanotte, io mi chiamo contento;
Tu hai qui acconcio mille cose degne,
Tu se’il maestro di color che sanno.
Così la notte a dormir quivi stanno.
200 E la cammella si pasceva intorno;
Ma poi che l’aurora si dimostra,
Disse Margutte a Morgante: Egli è giorno,
Levianci, e seguitiam l’andata nostra;
Così tutte lor cose rassettorno.
Or, perchè l’un cantar con l’altro giostra,
Quel che seguì sarà nell’altro canto,
E lauderemo il Padre nostro intanto.
NOTE.
16. e forbotta. Forbottare significa dar busse, colpi, e percosse più e più volte; e viene, dice il Vocab., da botta, voce Toscana, che vale colpo e percossa, aggiuntavi la sillaba for, come in forfare. Il Menagio, con più verisimiglianza, tiene che venga da foris, e pultare, detto invece di pulsare. Potrebbe però venire anche da fuori, e bussare; poichè bussare propriamente significo il picchiare che si fa agli usci perchè sieno aperti.
30. farmi... la festa. Far la festa a uno vale ucciderlo; ma è modo basso.
48. saputo. Savio.
51. guarti. Guárdati.
55. Faceva... la barba di stoppa. Far la barba di stoppa, vale far qualche male ad alcuno che non ne tema, o non se lo pensi; e vale anche superarlo, vincerlo in checchessia.
67. catarzo. Seta grossa, e inferiore. Forse dal greco καθάρμα, purgamentum.
94. E so che ’l lume ec. Pagare il lume e i dadi, vale pagar del tutto, non lasciare addietro nulla; e anche dar soddisfazione e il conto suo.
101. Tu hai pagata la balia a Rinaldo. Modo di dire, come se dicesse: tu lo proteggi, lo favorisci, e simili.
102. che tu t’intenda. Che tu sii d’accordo.
104. gaglioffo. Dallo spagnuolo gallofo, che vale mendico. Vedi anche Enrico Stefano (Apologia, cap. 23) che lo vuol far venire da gallefrotier, a scabis fricanda. Forse anche da calones, che erano, come si cava da Servio e da Festo, una specie di servi dei soldati romani, detti così perchè portavano le clave di legno dette in greco κάλα. Noi gli chiamiamo bagaglioni; il qual nome si dà eziandio a uomo abietto, e male in arnese; appunto come i Romani, i quali pure dicevan calones a gente di simil fatta.
117. non son terren da porvi vigna. E’ non è terren da porvi vigna, vale non ci si può far fondamento, o porre speranza.