19 Era Ulivier tutto malinconoso5,
E del cavallo in terra dismontato;
Così Dodone, e piangea doloroso,
E ’ndrieto inverso Rinaldo è tornato,
Per dar soccorso al Paladin famoso;
Ed Ulivieri aveva ragionato:
Penso che morto Rinaldo vedremo
Da quel serpente, e tardi giugneremo.
20 E non sapean ritrovar il cammino,
Erano entrati in certe strette valli:
Ecco Rinaldo, e ’l lion già vicino
Maravigliossi, e cominciò a guardalli;
Vide Ulivier non avea Vegliantino;
Disse: Costoro ove aranno i cavalli?
A qualche fiera si sono abbattuti,
Dove egli aranno i lor destrier perduti.
21 Ulivier quando Rinaldo vedea,
Non si può dir se pareva contento,
E disse: Veramente io mi credea
Ch’omai tu fussi della vita spento;
E poi ch’allato il lione scorgea
Al lume della luna, ebbe spavento.
Disse Rinaldo: Ulivier, non temere
Che quel lion ti facci dispiacere.
22 Sappi, che morto è quel dragon crudele,
E liberato ho questo mio compagno,
Che meco or vien come amico fedele,
Ed arem fatto di lui buon guadagno:
Prima che forse la luna si cele,
Tratto ci arà questo lion grifagno
Del bosco, e guideracci a buon cammino:
Ma dimmi, hai tu perduto Vegliantino?
23 Ulivier si scusò con gran vergogna:
Come tu fusti alle man col dragone,
I destrier ci hanno grattata la rogna6
Tra mille sterpi, e per ogni burrone:
Ognun voleva far quel che bisogna,
Per aiutarti, com’era ragione;
Ma ritener non gli potemmo mai,
Tanto che forse di noi ti dorrai.