82 Non c'è vergogna, chè non c'è vantaggio:
Per istasera la guerra è finita.
Disse la donna: Io ho per grande oltraggio,
Ch’io non t’ho fatto qui lasciar la vita:
Ora a tua posta vanne a tuo viaggio.
E così fecion dal campo partita,
E ritornossi Orlando al suo stazzone,14
E la fanciulla al padre al padiglione.
83 E fra tre dì promesson ritornare
Alla battaglia, e far quel ch’è usanza.
Or altra storia ci convien trattare:
Cercato il mondo avea Gan di Maganza,
Com’e’ potessi Rinaldo trovare,
Ma dove fussi non avea certanza;
Al campo capitò dove è il Soldano,
E dettesi a conoscer ch’era Gano.
84 E disse che di corte era sbandito,
E dava tutte a Rinaldo le colpe,
E che pel mondo alcun tempo era gito,
Per fargli alfin lasciar l’ossa e le polpe.
Avea il Soldan di Gan molto sentito,
Com’egli è malizioso più che volpe,
E più che Giuda tristo e traditore;
E quanto più potea gli fece onore.
85 E raccontò di Persia come era ito
Il fatto, e come Orlando l’avea presa,
E Chiariella il padre avea tradito,
E che per questo mossa ha tale impresa;
Però che ’l regno a lui è stabilito,
Ma nol può racquistar sanza contesa;
Ma tanto tempo è disposto far guerra,
Che torrà loro e la vita e la terra.
86 E disse come al campo era venuto
Rinaldo e Ulivieri, e ’l conte Orlando,
E come Ricciardetto era caduto,
Ed Ulivier, sanza operare il brando;
E la sua figlia l’aveva abbattuto,
E com’egli ha i prigioni al suo comando:
Ebbe di questo Gan molta letizia,
E cominciò a pensar tosto a malizia.