34 Rinaldo come giunse, al suo Baiardo
Una fiancata dette cogli sproni;
Vennegli incontra il marchese gagliardo;
Non si conoscon questi due baroni:
Due colpi grandi sanza alcun riguardo
A mezzo il corso dettonsi i campioni;
Le lance in aria pel colpo ne vanno,
Ma l’uno all’altro facea poco danno.
35 Salvo che ginocchion vanno i destrieri,
E nel cader l’elmetto si dilaccia
Al valoroso marchese Ulivieri,
Tanto che tutta scoperse la faccia.
Videl Rinaldo, e fece assai pensieri
Di dargli morte, e fuggir via poi in caccia;
Pur si ritenne per miglior partito:
Ulivier si rizzò tutto smarrito.
36 Allor Rinaldo un’altra lancia prese,
E rivoltossi col cavallo a tondo;
Vide venire un certo Maganzese,
Che si chiamava per nome Frasmondo:
Sopra lo scudo la lancia giù scese,
Gittalo in terra, e poi gittò il secondo,
Cioè Grifon ch’avea molta possanza,
Ch’era mandato da Gan di Maganza.
37 Quivi combatte il signor d’Inghilterra,
Ed or questo or quell’altro manda al piano:
Molti n’aveva cacciati per terra:
Rinaldo guarda se cognosce Gano,
Videlo un tratto, e Baiardo disserra;
E com’e’ giunse al traditor villano,
Per fargli il giuoco, se poteva, netto,
Gli pose alla visiera dell’elmetto.8
38 Gan si scontorse tutto in sull’arcione,
La lancia si spezzò subitamente;
E ’l suo forte destrier Mattafellone
S’accosciò in terra, se Turpin non mente:
E come fu caduto Ganellone,
Subito intorno gli fu molta gente
De’ Maganzesi, e corsono aiutallo,
E rilevato fu su col cavallo.