29 Ma poi ch’egli ebbe a suo modo beffato
Rinaldo, al fin se gli para davante,
E ’n su ’n un passo del bosco ha aspettato:
Vegliantin tanto mostrava le piante7,
Che lo giugneva, e Rinaldo è infocato.
Disse Malgigi: Che farai, brigante?
Quando Rinaldo sentiva dir questo,
Lo riconobbe alla favella presto.
30 E disse: Tu fai pur l’usanza antica;
Tu m’hai fatto pensar di strane cose,
E dato a Vegliantin molta fatica.
Allor Malgigi in tal modo rispose:
Tu non sa’ ancora, innanzi ch’io tel dica,
Di questo testo, Rinaldo, le chiose.
Dodone in questo e ’l marchese giugneano,
E Malagigi lor riconosceano.
31 Gran festa fecion tutti a Malagigi,
D’averlo in luogo trovato sì strano.
Disse Malgigi: Io parti’ da Parigi,
E feci l’arte un giorno a Montalbano;
Volli saper tutti i vostri vestigi;
Vidi stavate in paese lontano,
E che portato avete assai periglio,
E bisognava e aiuto e consiglio.
32 Per questa selva, ove condotti siete,
Non trovereste da mangiar nè bere,
E senza me campati non sarete;
Di questa barba vi conviene avere,
Che vi torrà e la fame e la sete;
Vuolsene in bocca alle volte tenere.
E dette loro un’erba, e disse: Questa
Usate insino al fin della foresta.
33 Mangiaron tutti quanti volentieri
Dell’erba che Malgigi aveva detto,
E missonne poi in bocca anco a’ destrieri,
Ch’era ciascun dalla sete costretto.
Disse Malgigi: Per questi sentieri
Serbatene, vi dico, per rispetto;
E destrier sempre troveran dell’erba,
Ma questa per la sete si riserba.