Pagina:Progetto di una strada a guide di ferro da Venezia a Milano.djvu/18


— 17 —

render la continuità delle strade che s’intersecano la più comoda possibile;

spender quanto occorre per tutto questo e per la solidità dell’opera, ma nulla di più.

59. Tutta la linea si divide in tanti tronchi quante sono le variazioni di pendenza. Queste variazioni di pendenza sono 71; quindi i tronchi sono 71.

Della lunghezza totale che vedemmo (§. 46) di chilometri 271, 20
chilometri 142,050
hanno una pendenza che va dallo zero all’uno per mille;
chilometri 50,958
dall’uno al due;
chilometri 45,422
dal due al tre;
e soltanto chilometri 32,796
giungono al tre per mille
271, 20

60. Vedemmo (§. 51) che in cima alla terza delle grandi prominenze del suolo torreggia l’alveo del torrente Guà.

[Perché, e come si passi sotto l’alveo del torrente Guà, e come si passi sotto l’ultima pendice dei Berici.]

Bisogna passarvi sotto perché è meno male essere astretti ad arginare lateralmente tutto quel tratto di via che si profonda tra terra per condursi sotto l’alveo del torrente, e cercargli qualche scolo artificiale nella rapida pendenza del suolo vicino, che salire sino alla sommità degli argini del Guà, per discendere subito dopo con ispesa rovinosa pei grandi innalzamenti di terra: per salire con pendenze, che una sola macchina locomotiva, e forse due non basterebbero a vincere; col continuo pericolo, colla continua servitù di dover in quel luogo innalzare il ponte, i piani, le pendenze della strada, ad ogni innalzamento degli argini, e chi sa! sino a qual limite.

61. Si passa sotto all’alveo del torrente mediante un tunnel di forma ellittica lungo metri 101, largo in sul fondo sette metri, ed alto nel mezzo metri 5,50.

62. Fu già detto perchè al passo di Vicenza il meglio sia andar sotto all’ultima pendice dei Berici piuttostochè girare la città a tramontana.

Ma quel sottopassaggio del monte non è continuo: è diviso in due parti, o per dir meglio sono due sottopassaggi.

Il primo fora per una lunghezza di 90 metri il mammellone sopra il quale siede il palazzo Carcano, e sottopassa la strada che guida al santuario della Madonna.