Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— 139 — |
Ora i cosa essend quij proppi appuntin
CHe dis on galantomm. che son mi quell,
Che lassi giudica, madamm Bibin,
Se el Brighella, el Lapóff e el Stenlarell
E quell car Cattabrigh dolz e mostos1
Resonen col denanz, o col depós2.
Ma via, lá. Che la vaga, che l’è vora,
A sentí la Virginia. On olter dí
Che vuj legg ci Macbelh, se la me onora,
Franch e sicur che infin la m’ha de dí:
Grazie, Bosin3, capissi; n’occoralter,
I smargiassad no me capponnen4 d’alter.
NOTE.
1) La madamm Bihin, alla quale il Porta rivolge queste caustiche tettine di crítica letteraria e di estetica, era donna Maria Londonnio Frapolli, (detta fin da bimba per vezzeggiativo Bia) classicista accanita: cosí garantisce un pronipote della nobile milanese.
2) rantegh: raucedine; traslato per smania.
3) spuvá redond : sputar tondo, sentenziare.
4) Lapóff: maschera vestita a un dipresso come il pulcinella con un certo suo cappellaccio (capello a laa-pouff) floscio piú che uno straccio : sotto le tre maschere su indicate sono indicati il dott. Angelo Anelli, Francesco Pezzi, il noto appendicista della Qazzetta di Milano, e Camillo Picciarelli i piú accaniti e volgari avversari del romanticismo in Milano.
5) Platon: saccente.
6) sta á botta: tener bordone.
7) usciuria: corruzione di * vú tciuría *, vossignoria.
8) tira À voltra: metter fuori, introduae.
9) metsedÀ: rímetiare.
10) corcghett: diminutivo di coregh, guardinfante, faldiglia.
11) peland : zimarre.
12) crespin: ventaglio.
- ↑ dolz e mostos: ironico perchè b realti il giornale Accallahrigíie era villano e violento. (Nota transclusa da pagina 147)
- ↑ col denonz, ecc.: colla testa oppure col deretano. (Nota transclusa da pagina 147)
- ↑ Bosin: al poeta piace assumere il titolo di Botin, che era proprio degli uomini dell’alto milanese che andavano per la cittá cantando composizioni in versi vernacoli (boilnada). (Nota transclusa da pagina 147)
- ↑ capponnen: capponná: gabbare, cogliere. (Nota transclusa da pagina 147)