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68 | le selve |
A suo arbitrio, e, censor degli atti suoi,
Con animo sdegnoso ogni ricchezza440
Abbomina e il regal fasto schernisce.
Se per lui non s’adergono palagi
Da tenaree colonne sostenuti;5
NèFonte/commento: norm. delle stanze ridono le volte
D’avorio intarsïate, ovver se pietra445
A musaico gli stipiti non fregi;
Se di cedro le tavole rotonde,
Di tartaruga adorne, in su tre piedi
Non poggiano; se tazze che l’esperto
Mirone ornava di sottil lavoro6450
Per molteplici gemme radïanti,
Non sbocciano per lui su laute mense,
O non si tingon di Mileto i velli7
Nel color della porpora, e non lascia
Della fine lanuggine satollo455
La sua prigione il baco, e i prezïosi
Filamenti, nèFonte/commento: norm. folgora su trama
Pendet ab arbitrio, suus ipse est censor, et alto290
Calcat opes animo ac regum deridet honores.
Si non taenareis illi stant fulta columnis
Robora, caelatumque alte laquearia subter
Ridet ebur, postemve silex asaroticus ornat;
Nec maurusiacos pulchrae testudinis orbeis295
Delphica sustentat, nec docto trita Myroni
Pocula multiplici florent radiantia gemma;
Aut bis in herculea milesia veliera concha
Versantur, tenuique satur lanugine bombyx
Luteolos folleis preciosaque fila relinquit;300