Pagina:Poliziano - Le Selve, 1902.djvu/226

210 le selve


De’ regnator le dubbïose sorti48
Molti, calzando il tuo coturno, o Bacco,
Vilipesero; e ai perfidi tiranni
Strapparo a forza da la man lo scettro;1020
E di spavento, di terror, di pianto
Ogni teatro empirono, tremende
Visioni animando. E tu non pochi
Tèmi fornisti un dí, Palladia Atene,
Quando traesti in su la scena Edipo,1025
Ed il pavido Oreste e Atrèo, Teléfo
Sanato dalla freccia impiagatrice,
Di Meleagro il tizzo, ed Alcmeòne
Dalle Furie inseguito, e gli altri tutti,
Che in mostra pose per vii capro il vate.1030
Donde, poiché di Maratona il suolo
Del barbarico sangue intiepidissi,
Posciaché le Termopili, serrate
Dalla gran strage sulle tarde poppe




Multi, Bacche, ino proculcavere cothurno
Fortunas regum ambiguas, et sceptra tyrannis
Extorsere feris, totumque tremore metuque
Horribiles totum luctu opplevere theatrum.655
Pluraque, palladiae, quondam impendistis, Athenae;
Dum scena Oedipoden, pavidumque agitatis Orestem,
Atreaque, et medica percussum Telephon hasta,
Oenidaeque facem, furiisque Alcmaeona pulsum,
Quosque alios olidum cantor produxit ob hircum.660
Quae, cum barbarico marathonia sanguine tellus
Incaluit, multoque obstructae funere Xerxen
Thermopylae tarda refugum videre carina,