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190 le selve

Di miti soavissimi spargendo660
Le austere carte. Ma ricerca Oppiano26
I covi delle fiere; e degli augelli
Tende insidie e de’ pesci alle famiglie:
Onde su gli altri ad Antonino Pio
Caro divenne, ed assai fu pel dotto665
Suo lavor di ricchezze favorito.
In tenue libro l’affrican Dionisio
Tutto l’orbe descrive; ma di Bacco
Le gesta non cosí su breve tela
Ricamar poté Nonno. Ecale dice670
Callimaco e le imprese maratonie,
Oltre l’usato spazïando in alto.
E dell’antiche favole e de’ riti
Le origini disvela, e dolci amori
Al verso endecasillabo confida;675
Ed or contro l’ingrato Ibi inveisce,
Con simbolici detti; ora i celesti




Atque idem pia rura sonas, diilcissima miscens
Austero figmenta operi. Sed lustra ferarum
Scrutatur, captat volucres prolemque natantum,420
Mox dat habere Pio gratissimus Antonino
Oppianus, docti praedives honore laboris.
Pingit et exiguis totum Dionysius orbem
Terrarum in tabulis: sed non et praelia Bacchi
Nonnus in exigua potuit contexere tela.425
Battiades Hecalen sonat et marathonia gesta,
Celsior assueto; causasque aeate latentes
Prodit; et undeno molles pede cantat amores;
Et nunc ingratum tenebrosus devovet Ibin;