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176 | le selve |
Cosí la vampa dell’orrisonante
Fornace in Babilonia al ciel ribelle410
Lambisce innocua gl’inni salïenti;
E, scrupolosa degli antichi riti
Osservatrice, la giudaica stirpe,
In ordine contrario altr’inni legge.10
Ma Giove, alcuni, e i tutelari genî,11415
(Il paganesmo avea questo voluto)
Gli Dei lari infiniti, e gl’infiniti
Numi che tramontàro e l’universo
Divinizzato in varî luoghi, ahi! pieni
Di fe’, invano adorarono, e, pregando420
Divotamente alle lor colpe venia,
Placaron ogni Deità col canto.
Ed ecco, il turbinar degli elementi
Scompigliato, ecco il giovinetto mondo,
Nelle sue prime aurore, e le divine425
Voce deum placas: ut quos Babylone rebelli
Lambit in horrisonis non noxia flamma caminis;
Quosque alios, veteris gens servantissima ritus,260
Retrorsum Judaea legit.
Sed enim aethera magnum,
Custodesque alii genios (ita jusserat error
Publicus) innumerosque lares, functosque sepulchris
Mille deos, variisque animatum partibus orbem,
Heu frustra coluere pii! veniamque rogantes,265
Qualiacumque suo placabant numina cantu.
Mox chaos, et teneri prima incunabula mundi,