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di angelo poliziano 111

E non riprendi il consüeto aspetto,285
E dell’accolta giovïal non entri
Lieta a far parte?
Avea ciò detto. Presto,
Ella felice si rasciuga il pianto
Dagli occhi rugiadosi, indi sue grazie
A Giove rende: acconciasi i capelli290
E ripiglia dicevole sembiante
E portamento. Allor delle marine13
Ninfe la schiera le si stringe tutta
Dintorno e prende con gran cura a ornarla;
La premura soverchia è a sé d’impaccio:295
Parte ravvia col pettine le chiome,
Parte in rete di fino oro le sparse
Accoglie; parte con lo spillo il crine
Ferma, e di pietre dell’Idaspe l’orna;
Queste le gemme adattano alle orecchie300
E i seni ricompongono; cintura
Aurea le affibbia quella; un monil questa




Induis, et laetis hilarem te coetibus infers?„
Dixerat. Illa oculis jamdudum absterserat imbrem180
Laeta omnem, aetherio grates agit inde Tonanti;
Instauratque comas, cultusque habitusque decoros
Accipit. Hìc divam glaucarum tota sororum
Circumfusa cohors studio excolit; ipsa sibi ostat
Sedulitas: pars multifidi discrimine dentis185
Caesariem comit, molli pars colligit auro
Effusam, pars fingit acu crinemque lapillis
Spargit hydaspeis, hae baccas auribus addunt
Restituuntque sinus, illa aurea cingula donat,