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92 | le selve |
Di piú serena pace, il canto mio
Su piú robuste penne alto levarsi.870
Né soltanto le selve ardue ed i monti
Ridiranno i miei canti, ma tu pure
(Cara speranza!) tu, mia dolce altrice,
Que’ carmi a vile non avrai, Firenze,
Madre sebben di piùFonte/commento: norm. nobili vati;875
E la saggia farà copia del dire
A me in triplice lingua eco d’intorno.11
Sylva meas voces montanaque saxa loquentur;565
Sed tu (siqua fides) tu nostrum forsitan olim,
O mea blanda altrix, non aspernabere carmen,
Quamvis magnorum genitrix, Florentia, vatum;
Doctaque me triplici recinet facundia lingua.