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34 | poesie varie |
Color del tempo! il mondo sta sotto il ciel pesante
qual sotto il manto eterno gli ipocriti di Dante;
vengono per incerte vie coi cappucci bassi,
quasi ladri notturni, gli uomini a lenti passi.
E là sui monti come su lugubri manieri
6si disegnano in fosco cavalli e cavalieri.
E noi ferisce in fronte la brezza dell’ignoto;
e noi fascia di tedio l’afa del terremoto.
Tedio e non pace! Il bufalo ritto sul colle aprico
fiuta, mugghiando, il soffio del turbine inimico;
tali accasciati all’ombra d’antiche are e di troni
12i lunghi ozî tentiamo con memori canzoni.
Son ventott’anni, e Italia dormia nel cimitero;
e facea (ricordate lettori?) un tempo nero:
nero inquieto: a un tratto squillaron le campane
come se interrogassero le nuvole lontane:
allor, novello Cristo, scossa la greve mora,
18bella d’armi e di luce l’Italia saltò fuora.