Il primo suono a voi si debbe, o Amici,
Si denno a voi questi miei primi accenti; 20Voi fidi ognor, come ne vive ancora
Davante a pensier miei dolce l’immago!
Sì voi d’ogni piacer sordi agl’inviti
Vidi al mio fianco, e al letto mio d’intorno
Tentando alleviar il mio tormento, 25E spesso ancor di lagrime e sospiri
Accompagnar vi udii le mie querele.
E sallo il Ciel, che in testimone or chiamo,
Se il vostro duol leggendo allora io piansi
Più assai, che del mio mal, del vostro affanno. 30Oh potessero franchi i versi miei
Alle età più lontane il chiaro esempio
Di sì dolce amistà portar su l’ali!
Che vinta allor da voi sarìa la fama
Di lui che tante al disperato Oreste 35Pegni pur diè d’inimitabil fede:
E fin di lui, che più a Piritoo apparve
Amico allor, che per seguirlo audace
Il vietato cammin calcò d’Averne
Ma dove, ohimè, dov’è fra voi l’amato 40Mio buon Rillosi, che di lauri cinto
Del gran Veglio di Coo l’orme seguìa:
E che giovine ancor correa di gloria
Con piè veloce a le più altere mete?(o)