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CANTO TERZO 79

     Fra due scogli si vada lamentando.
Prime le quattro comparian che sotto
     230Poc’anzi al taglio dell’infame scure
     L’infelice Capeto avean tradotto.
Di quei tristi seguían l’atre figure1
     Che d’uman sangue un dí macchiâr le glebe
     Là di Marsiglia a nelle selve impure.
235Indi a guisa di pecore e di zebe2
     Venía lorda di piaghe il corpo tutto
     D’ombre una vile miserabil plebe;
Ed eran quelli3 che fecondo e brutto
     Del proprio sangue fecero il mal tronco
     240Che diè di libertà sí amaro il frutto.
Altri4 forato il ventre ed altri ha cionco5
     Di capo il busto, e chi trafitto il lombo,
     E chi del braccio e chi del naso è monco;
E tutti intorno al regio sangue un rombo,
     245Un murmure facean che cupo il fiume6
     Dai cavi gorghi ne rendea rimbombo.
Ma lungi li tenea la punta e il lume
     Della celeste spada, che mandava
     Su i foschi ceffi un pallido barlume.
250Scendi, pïeria dea7, di questa prava
     Masnada8 i piú famosi a rammentarme,
     Se l’orror la memoria non ti grava.
Dimmi, tu che li sai, gli assalti e l’arme
     Onde il soglio9 percossero e la fede,
     255E di nobile bile empi il mio carme.
Capitano di mille alto si vede
     Uno spettro passar lungo ed arcigno,
     Superbamente coturnato il piede,
È costui di Ferney10 l’empio e maligno

    simulacri: Virg. En. VI. 292: tenues sine corpore vitas.

  1. Di quei tristi ecc.: cfr. la nota al v. 106, c. II
  2. zebe: capre. cfr. Dante Inf. xxxii, 15.
  3. Ed eran quelli ecc.: «Gli uomini, che dipoi egli viene rammentando, non fecondarono già del proprio sangue quel mal tronco (della rivoluz.); essi furono soltanto i precursori della rivoluzione dell’89, alla quale apersero la strada colle opere, che essi avevano pubblicate parecchi anni prima; ed erano morti quasi tutti avanti la rivoluzione stessa... Quei rivoluzionari di cui si può dire... che fecero fecondo ecc. sono i Girondini e i Giacobini». Della V., p. 113.
  4. Altri ecc. Queste anche le pene dei commettitori di scissure religiose, civili e domestiche in Dante. Cfr. Inf. xxviii, passim.
  5. cionco: mozzo, troncato. Berni Or. I. LVI, 14: «Rimase quella personaccia cionca Del braccio e spalla destra, e della testa». In Dante (Inf. ix, 18) è «speranza cionca».
  6. il fiume: la Senna.
  7. pïeria dea: Musa. Cfr. la nota al v. 16 della Musog.
  8. Masnada: compagnia cattiva. In antico non ebbe mal senso: cfr., p. e., Dante Inf. xv, 41 e Purg. ii, 130.
  9. il soglio: la monarchia.
  10. di Ferney ecc.: Franc. Maria Arouet (1694-1778), ch’ebbe il soprannome di Voltaire da una terra di proprietà materna, e visse lungamente a Ferney, in quel di Ginevra. Autore di sva-