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CANTO TERZO | 77 |
Alto le palme; e, s’avverrà che stanco
Talvolta il polso al pio voler si nieghi,
160Gli sosterranno il destro braccio e il manco
Gl’imporporati Aronni e i Calebidi
De’ quai soffolto1 e coronato ha il fianco.
Parmi de’ nuovi Amaleciti2 i gridi
Dall’Olimpo sentir, parmi che Pio
165Di Francia, orando, ei sol gli scacci e snidi.
Quindi ver’ lui di tutto il dover mio
Sdebiterommi in cielo, e finch’ei vegna,
Di sua virtú3 ragionerò con Dio.
Brillò, ciò detto, e sparve; e non è degna
170Ritrar terrena fantasia gli ardori
Di ch’ella il cielo balenando segna.
Qual si solleva il sol fra le minori
Folgoranti sostanze4, allor che spinge
Sulla fervida curva5 i corridori,
175Che d’un solo color tutta dipinge
L’eterea volta, e ogni altra stella un velo
Ponsi alla fronte e di pallor si tinge6;
Tal fiammeggiava di sidereo7 zelo,
E fra mille seguaci ombre festose
180Tale ascendeva la bell’alma al cielo.
Rideano al suo passar le maestose
Tremule figlie della luce8, e in giro
Scotean le chiome ardenti e rugiadose9.
Ella tra lor d’amore e di desiro
185Sfavillando s’estolle, infin che, giunta
Dinanzi al trino ed increato Spiro,
Ivi queta il suo volo, ivi s’appunta10
In tre sguardi beata, ivi il cor tace
E tutta perde del desío la punta11.
190Poscia al crin la corona del vivace
- ↑ soffolto: sostenuto.
- ↑ de’ nuovi Amaleciti: de’ rivoluzionari.
- ↑ Di sua virtú ecc.: Dante Inf. ii, 73: «Quando sarò dinanzi al Signor mio, Di te mi loderò sovente a lui». Cfr. anche Per l’onom. della mia don., 50 e segg.
- ↑ Folgoranti sostanze: stelle.
- ↑ fervida curva: eclittica.
- ↑ e ogni altra stella ecc.: Petrarca P. III, canz. iii, 69: «Si come ’l sol co’ suoi possenti rai Fa subito sparir ogni altra stella....» Cfr. anche P. I, canz. vii, 40 e seg.
- ↑ sidereo: celeste.
- ↑ le... figlie della luce: le stelle.
- ↑ «Le parole ardenti e rugiadose hanno un che di ripugnante tra loro; perché, se le chiome delle stelle sono rugiadose, come possono essere ardenti? La rugiada che sta sopra un corpo, ne spegne l’ardore, se vi è». Della V., p. 111.
- ↑ s’appunta: si fissa nella contemplazione di Dio, «Ove s’appunta ogni ubi ed ogni quando». Dante Par. xxix, 12.
- ↑ E tutta ecc.: Dante Par. xxii, 25: «Io stava come quei che in sé repreme La punta del desio
Filicaia, canz.: E fino a quando... «Ei (Innocenzo XI) dall’esquilio colle Ambo in ruina dell’orribil Geta, Mosè novello, estolle A te le braccia, che da un lato regge Speme, e Fede dall’altro».