Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
60 | IN MORTE DI UGO BASSVILLE |
A cui le membra grave-olenti1 e rance
Traspaiono da’ sai2 sdruciti e sozzi,
210Né fur mai tinte per pudor le guance.
Vede luride forche e capi mozzi,
Vede piene le piazze e le contrade
Di fiamme, d’ululati3 e di singhiozzi.
Vede in preda al furor d’ingorde spade
215Le caste chiese, e Cristo in sacramento
Fuggir ramingo per deserte strade,
E i sacri bronzi in flebile lamento
Giú calar dalle torri e liquefarsi
In rie bocche4 di morte e di spavento.
220Squallide vede le campagne ed arsi
I pingui cólti5, e le falci e le stive
In duri stocchi e in lance trasmutarsi6.
Odi frattanto risonar le rive
Non di giocondi pastorali accenti,
225Non d’avene, di zuffoli e di pive,
Ma di tamburi e trombe e di tormenti7:
E il barbaro soldato al villanello8
Le mèssi invola e i lagrimati9 armenti.
E invan si batte l’anca10 il meschinello,
230Invan si straccia il crin disperso e bianco
In su la soglia del deserto ostello11:
Ché non pago d’avergli il ladron franco
Rotta del caro pecoril12 la sbarra,
I figli, i figli strappagli13 dal fianco;
235E del pungolo invece e della marra
231. del tradito ostello.
- ↑ grave-olenti: «Vocabolo latino, fratello del bene-olenti, che con tanta grazia adoperò l’Ariosto in quel verso: «Sparge per l’aria i bene-olenti spirti», per aliti odorosi e soavi, ad imitazione del lucreziano [III, 223]: Spiritus unguenti suavis diffugit in auras». Mt.
- ↑ sai: calzoni.
- ↑ d’ululati ecc.: «Gli ululati e i singhiozzi non si vedono, ma si odono, si sentono... Come i gridi e le parole, possono soltanto essere veduti negli uomini, da cui vengono, deducendoli in certi casi dai moti della bocca, ma non mai nelle piazze e nelle contrade». Della V., p. 102.
- ↑ In rie bocche ecc.: in cannoni.
- ↑ cólti: campi coltivati. — stive: i manichi degli aratri. Qui, tutte le parti di essi aratri fatte di ferro.
- ↑ In duri ecc.: Virgilio Georg. I, 508: Et curvae rigidum, falces conflantur in ensem. Cfr. anche En. VII, 635; Stazio Teb. III, 588; Prometeo I, 490 ecc.
- ↑ tormenti: cannoni (lat.).
- ↑ Villanello «viene qui usato non in senso diminutivo, ma in senso assoluto, come sarebbe poverello, vecchierello, ladroncello, invece di povero, vecchio, ladro. Cosí Dante nel xxiv [7] dell’Inferno: «Lo villanello a cui la roba manca»; e nel xii [131] del Paradiso, parlando de’ santi anacoreti, li chiamò scalzi poverelli» . Mt.
- ↑ lagrimati: perché ad allevarli costan fatiche e sacrifizi.
- ↑ Si batte l’anca, per dolore. Dante Inf. xxiv, 9: «ond’ei si batte l’anca».
- ↑ ostello: casa, abituro.
- ↑ pecoril: ovile.
- ↑ Strappagli, per la coscrizione militare: perciò l’ostello è deserto e il padre orbo,
gnata dal fiume Marna, che sbocca nella Senna poco sopra Parigi.