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210 | SERMONE SULLA MITOLOGIA |
Nebbie soffiate dal gelato Arturo1
Si cangia (orrendo a dirsi!) il bel zaffiro2
15Dell’italico cielo; in procellosi
Venti e bufere le sue molli aurette;
I lieti allori dell’aonie rive3
In funebri cipressi; in pianto il riso;
E il tetro solo, il solo tetro è bello.
20E tu fra tanta, ohimè!, strage di numi
E tanta morte d’ogni allegra idea,
Tu del ligure Olimpo astro diletto4,
Antonietta, a cantar nozze m’inviti?
E vuoi che al figlio tuo, fior de’ garzoni,
25Di rose còlte in Elicona io sparga
Il talamo beato? Oh me meschino!
Spenti gli dei che del piacere ai dolci
Fonti i mortali conducean, velando
Di lusinghieri adombramenti il vero,
30Spento lo stesso re de’ carmi Apollo,
Chi voce mi darà lena e pensieri5
Al subbietto gentil convenïenti?
Forse l’austero genio inspiratore
Delle nordiche nenie?6 Ohimè! ché, nato
35Sotto povero sole7 e fra i ruggiti
De’ turbini nudrito, ei sol di fosche
Idee si pasce e le ridenti abborre,
E abitar gode ne’ sepolcri, e tutte
In lugubre color pinger le cose.
40Chiedi a costui di lieti fiori un serto,
Onde alla sposa delle Grazie alunna8
Fregiarne il crin: che ti darà? Secondo
Sua qualitade natural, null’altro
17. I lieti lauri
29. Di vaghe forme amabilmente il vero
35-6. e fra i muggiti Delle rauche burrasche, ei sol di meste
40. d’allegri fiori un serto
- ↑ 13. Arturo: stella del carro di Boote (Cfr. Orazio Od. III, I, 27), presa qui per tutto il settentrione.
- ↑ 14. zaffiro: azzurro. Cfr. Dante Purg. i, 13.
- ↑ 17. aonie rive: lo pendici dell’Elicona, in quella parte della Beozia che fu detta Aonia.
- ↑ 22. del ligure ecc.: bellissima fra le belle donne genovesi.
- ↑ 31. Chi voce ecc.: Ariosto III, 1: «Chi mi darà la voce o le parole Convenienti a si nobil auggetto?» Varano Vis. II, 223: «Or chi al rozzo mio stil darà le pronte Note all’obbietto eguali?»
- ↑ 34. Delle nordiche nenie?: delle malinconiche poesie settentrionali?
- ↑ 35. Sotto povero sole: Dante Purg. xvi, 2: «sotto pover cielo». Cfr. anche Tasso VII, 44.
- ↑ 41. delle Grazie alunna: tutta grazie e gentilezza.
muri: le ombre de’ morti, che venivano da atterrire di notte i viventi.