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160 | IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI |
E venir mi credei nell’Antenòra,
25Nella Caína1, o s’altro luogo è tanto
Maledetto in inferno ove faccoglia
Tutte insieme le colpe Radamanto2.
Dell’albergo fatal3 guardan la soglia
Le Cabale pensose4 e l’Impostura
30Che per vestirsi la virtú dispoglia5,
La Fraude che si tocca il petto e giura,
La fallace Amistà che sul tuo danno
Piange e poi t’abbandona alla ventura.
Carezzanti negli atti in volta vanno
35Le bugiarde Promesse, accompagnate
Dalle guarrule Ciance e dall’Inganno.
Sta fra le valve6 a piè profan vietate
Il Favor, che bifronte or apre, or chiude,
E dice all’un: Non puossi; e all’altro: Entrate.
40Su e giú sospinte le Speranze nude
Van zoppicando, e inseguele per tutto
Colei che tutte le speranze esclude7.
Con umil carta in man lurido e brutto
Grida il Bisogno, e sua ragione apporta;
45Ma duro niego de’ suoi gridi è il frutto:
Ché voce di ragion là dentro è morta,
E de’ pieni scaffali tra le borre8
Dorme giustizia in gran letargo assorta;
Né dall’alto suo sonno la può sciorre
50Che il sonante cader di quella piova9
N. B. Le varianti de’ canti IV e V, oltre che da alcune delle stampe dette (cfr. p. 135), sono state ricavate dal v. IV delle Opere inedite e rare di V. M.: Piacenza, Del Maino, 1834, che s’indica con un O.
- 37. Sta su le soglie a piè (O.) Sta su le valve (L.).
- 38. Il favor che bizzarro (O.).
- 41. e al fianco hanno per tutto (O.).
- 44. e sua ragion gli è scorta, (O.).
- ↑ 24. Antenòra... Caina: due de quattro spartimenti in che è diviso l’ultimo cerchio dell’inferno dantesco, ove sono puniti i traditori de’ parenti e della patria. Cfr. c. XXXII, passim.
- ↑ 27. Radamanto: uno de’ tre giudici dell’inferno pagano. Gli altri due erano Eaco e Minosse. Cfr. Virgilio En. VI, 566.
- ↑ 28. Dell’albergo fatal: dell’infausto palazzo, sede del governo. Cfr., per una descrizione consimile, i vv. 25 e segg.. p. 63.
- ↑ 29. Le Cabale pensose: gl’intrighi, che pensano come poter bene ingannare. Inutile aggiungere che qui le Cabale e gli altri vizi sono personificati.
- ↑ 30. Che per vestirsi ecc.: Parini (Od. III, 43), dell’Impostura: «I suoi dritti il merto cedo A la tua divinitade, E virtú la sua mercede».
- ↑ 37. valve: imposte delle porte (lat.).
- ↑ 42. Colei ecc.: la disperazione.
- ↑ 47. borre: carte dimenticate. È detto in senso dispregiativo e figurato, ché borra è cimatura di panno o ammasso di peli che s’adopera per imbottire cuscini od altro.
- ↑ 50. quella piova ecc.: la pioggia dell’oro, sotto forma della quale Giove arrivò a penetrare nella torre ove
e donne e giovinetti.