Pagina:Poesie (Monti).djvu/140

124 PER IL CONGRESSO D’UDINE

     55E voi cadrete, o troni1, a quella scossa.
Cadrete; ed alzerà Natura alfine
     Quel dolce grido che nel cor si sente,
     Tutti abbracciando con amplesso eguale;
     E Ragion sulle vostre alte ruine
     60Pianterà colla destra onnipossente
     L’immobil suo triangolo2 immortale.
     Ira e fiamma non vale
     Incontro a lui di fulmini terreni3,
     E forza in van lo crolla ed impostura4:
     65Dio fra tuoni tranquillo e fra baleni
     Tienvi sopra il suo dito e l’assecura.
Tu, primo degli eroi, che su l’Isonzo,
     Men di te stesso che di noi pensoso,5
     Dei re combatti il perfido desio;
     70Tu, che, se tuona di Gradivo il bronzo,6
     Fra le stragi e le morti polveroso
     Mostri in fragile salma7 il cor d’un dio;
     All’ostinato e rio
     Tedesco or di’ che sul Tesin8 lasciata
     75Hai la donna dell’Alpi9 ancor fanciulla,
     Ma ch’ella in mezzo alle battaglie è nata
     E che novello Alcide è nella culla.10
Molti per via le fan villano oltraggio
     Ricchi infingardi, astuti cherci, ed altra

67. Tu, magnanimo eroe, (A. L.).

75. Hai la vergine insubre ancor fanciulla (A. L.).


    il forsennato, e insieme La gioventú superba, arme! arme! freme». Ferr.

  1. 55. e troni: È detto d’ogni potere tirannico, in genere, che si fondi su la ineguaglianza sociale, come spiega piú chiaramente la strofa ventura.
  2. 61. triangolo: Io non credo che questo triangolo si debba intendere, come dubita il Ferr., per un simbolo massonico: 1º perché cosí il trionfo universale della Ragione si muterebbe in quello particolare d’una setta; 2º perché immaginare Dio che sostiene e protegge del suo dito un simbolo massonico, sarebbe, mi pare, un impiccolirlo fino quasi al ridicolo; 3º perche il possessivo suo indica cosa tutta propria della Ragione, e non mutevole col mutare de’ tempi e delle idee. Che è dunque o, meglio, che simboleggia? Io credo il sillogismo, che si compone, come ognun sa, di tre proposizioni e ch’è l’arma per essenza della quale la Ragione s’è valsa, si vale e si varrà per abbattere tutto ciò che posa sul falso. Cfr. la nota al v. 64.
  3. 63. di fulmini terreni: di guerre, fatto per mantenere gli ordinamenti antichi, e, in genere, d’ogni mezzo usato per conseguire il medesimo fine.
  4. 64. E forza ecc.: e forza cerca inutilmente di scuoterlo (crolla: cfr. Dante Purg. v, 14) per mezzo della violenza, o di falsificarlo per mezzo del sofisma. Ciò conferma l’interp. data nella nota al v. 61.
  5. 68. Men ecc.: Petrarca P. III, canz. ii, v. 101: «Pensoso piú d’altrui che di sé stesso».
  6. 70. di Gradivo il bronzo: il cannone. Cfr. Musog., v. 577.
  7. 72. in fragile salma: È noto che Napoleone era piccolo di statura, magro e pallido. Cfr. Musog. v. 595 e la nota al v. 199, p. 16.
  8. 71. Tesin: Ticino.
  9. 75. la donna dell’Alpi: la Cisalpina. Donna: qui, nel significato originale di signora. Cfr. la nota al v. 71, p. 6.
  10. 77. E che ecc.: e ch’essa, benché giovinetta, è forte come Alcide in culla, che strozzò i due serpenti mandati da Giunone a divorarlo. Anche il Parini, ma di sé stesso (son.: Io son nato in Parnaso): «Né l’età