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6 PROSOPOPEA DI PERICLE

     Consorte a me diletta,
     Donna1 del cor di Pericle,
     72Al fianco suo m’aspetta.
Fra mille volti argolici2
     Dimessa ella qui siede,
     E par che afflitta lagnisi
     76Che il volto mio non vede.
Ma ben vedrallo: immemore
     Non son del prisco ardore:
     Amor lo desta, e serbalo
     80Dopo la tomba Amore.
Dunque a colei ritornano
     I fati ad accoppiarmi.
     Per cui di Samo e Carnia3
     84Ruppi l’orgoglio e l’armi?
Dunque spiranti e lucide
     Mi scorgerò dintorno
     Di tanti eroi le immagini
     88Che furo ellèni un giorno?
Tardi nepoti e secoli
     Che dopo Pio verrete,
     Quando lo sguardo attonito
     92Indietro volgerete4,
Oh come fia che ignobile
     Allor vi sembri e mesta
     La bella età di Pericle
     96Al paragon di questa!5
Eppur d’Atene i portici,
     I templi e l’ardue mura6
     Non mai piú belli apparvero


71. Degna del cor di Pericle (S. R. ’81).

73. Fra cento volti argolici (S. R. ’81, ’83 e ’87).

74. Rimessa ella qui siede (S.).

77. Ma lo vedrà; ché immemore (S. R. ’81).

79. Ancor lo nutre, e serbalo (S.).

88. Che fûr Pelasgi un giorno? (S. R. ’81, ’83 e ’87).

    nelle sale del Vaticano.

  1. 71. Donna: signora. Petrarca, P. I, son. 150: «Ma io nol credo, né ’l conosco in vista Di quella dolce mia nemica e donna». Cfr. anche Dante Purg. VI, 23 ecc. ecc.
  2. 73. volti argolici: volti di personaggi greci.
  3. 83. Carnia: il Peloponneso, cosí detto dalla città di Carnion.
  4. 89. Tardi nepoti ecc.: Felicissimo passaggio, per cui il poeta scende naturalmente alle lodi del pontefice e insieme a una viva e splendida rappresentazione della vita artistica di Atene nell’età poriclea, ch’è certo la parte meglio riuscita dell’ode (vv. 97-124) e tale, quale ogni poeta potrebbe desiderare per sua.
  5. 93. ignobile ecc.: «Esagerazione della lode, che ne scema l’efficacia». Cas.
  6. 98. ardue mura: Espressione classica. Cfr. Virg. En. XII, 745;