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956 | rime e ritmi |
Su gli occhi spenti scese al re una stilla,
lenta errò l’ombra d’un sorriso. Allora
venne da l’alto un vol di spirti, e cinse
112del re la morte.
Innanzi a tutti, o nobile Piemonte,
quei che a Sfacteria dorme e in Alessandria
diè a l’aure primo il tricolor, Santorre
116di Santarosa.
E tutti insieme a Dio scortaron l’alma
di Carlo Alberto. — Eccoti il re, Signore,
che ne disperse, il re che ne percosse.
120Ora, o Signore,
anch’egli è morto, come noi morimmo,
Dio, per l’Italia. Rendine la patria.
A i morti, a i vivi, pe ’l fumante sangue
124da tutt’ i campi,
per il dolore che le regge agguaglia
a le capanne, per la gloria, Dio,
che fu ne gli anni, pe’ l martirio, Dio,
128che è ne l’ora,
a quella polve eroica fremente,
a questa luce angelica esultante,
rendi la patria, Dio; rendi l’Italia
132a gl’italiani.
Ceresole reale, 27 luglio 1890.