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560 | rime nuove |
XVII.
GIUSTIZIA DI POETA
Dante, il vicin mio grande, allor che errava
Pensoso peregrin la selva fiera,
Se in traditor se in ladri o in quale altra era
4Gente di voglia niquitosa e prava
Dolce ei d’amor cantando s’incontrava,
L’acceso stral de la pupilla nera
Tra fibra e fibra a i miseri ficcava;
8Poi con la man, con quella man leggera
Che ne la vita nova angeli pinse,
Sí gli abbrancava e gli bollava in viso
11E gli gettava ne la morta gora.
L’onta de’ rei che secol non estinse
Fuma pe’ cerchi de l’inferno ancora;
14E Dante guarda, su dal paradiso.