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478 giambi ed epodi


XXV.

A UN HEINIANO D’ITALIA23


Quando a i piaceri in mezzo od a i tormenti
Arrigo Heine crollava
La bionda chioma ed a i tedeschi venti
4Le sue strofe gittava,

E le furie e le grazie de la prosa
Folli feroci e schiette
Ei liberava da la man nervosa
8Qual gruppo di saette,

L’ombra del suo pensiero, ombra di morte,
Da i suon balzava fuora,
E con la scure in man battea le porte
12Gridando — È l’ora, è l’ora! —