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giambi ed epodi 455


Ecco Pomponio, a le cui false chiome
E al giallo adipe arguto,
Dolce Pimplea, tu splendi in vista come
40Un grosso angel paffuto

Che ne le chiese del Gesú stuccate
Su le nubi s’adagia,
Su le nubi dorate e inargentate
44Che paion di bambagia.

— Amore, amore! — ei sbuffa — il mondo nuota
Tutto nel latt’ e miele:
Le rane come me lasciâr la mota
48E le vipere il fiele.

Vero; un asino crepa a quando a quando
Di martirio o di fame:
Ma il listino a la borsa va montando
52E a Pegaso lo strame.

Ho de’ valori pubblici, un’amante
Paölotta e un giornale
Del centro che mi paragona a Dante:
56Io canto l’ideale.

Seguo l’arte che l’ali erge e dilata
A piú sublimi sfere:
Lungi le Muse de la barricata,
60Le Grazie petroliere! —