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Raggia di luce un riso
Da i marmi che d’argiva anima infusi
Vivono dèi ne le medicee sale,
4Un fremito improviso
Corre lungo i severi archi dischiusi
De l’alta Santa Croce, or che immortale
De’ numi e de’ poeti a le serene
8Sedi il molto aspettato Ugo riviene.
O vale che nel canto15
La bellezza e la morte e di Mimnermo
Il senso al pianto del Petrarca annodi,
12Vieni e posa nel santo
Luogo di gloria, nel solenne ed ermo
Tempio de’ padri; al tumulo custodi
Son qui l’itale muse, e la divina
16Venere arride in vetta a la collina.