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levia gravia | 305 |
primo semicoro di fanciulle
Qual chi de l’esser suo toccò la cima
Tranquilla e glorïosa ella ne viene:
Diffuso ha per le gene
113E ne la fronte di letizia il lume.
Attende; e poi, qual con le aperte piume
Colomba al pigolar de la covata,
Ella corre beata
117E d’amor radïante a un picciol letto.
Denuda, o vereconda, il casto petto:
Dischiudi, o bella, il tuo piú santo riso:
Il pargoletto affiso
121Ne la tua vista i nuovi affetti impari.
A te co’l riso egli risponda, i cari
Occhi parlino a te. Sveglia co ’l senso
Nel picciol cor l’immenso
125Intendimento de la vita umana.
O de le semplicette alme sovrana,
O pia de’ novi cuori informatrice,
La steril Beatrice5
129Ceda a te, fior d’ogni terrena cosa.