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I.

PROLOGO1


Ah per te Orazio predica al vento!
Del patrio carcere non sei contento,
La chiave abomini grata a i pudichi,
Agogni a l’aere de’ luoghi aprichi.
5E dove, o misero, dove n’andrai,
Dove un ricovero trovar potrai,
O de’ miei giovini lustri diletto,
O mio carissimo tenue libretto?
Non sai fastidio c’ha de le rime
10Questa de gli arcadi prole sublime?
Né de’ romantici ti vuol la fiera
Che siede a i salici libera schiera.
Tu, se tra’ lirici pur tenti il volo,
Poco, o mio tenero, t’ergi dal suolo;
15Ed oggi innalzasi per nova via
Fin da’ suoi numeri l’economia,