che giá ora né punti
non potresti contare
tra loro ingenerare. 2325Ché quando omo ’namora,
io dico che ’n quell’ora
disia, ed ha temore,
e speranza, ed amore
di persona piaciuta. 2330Ché la saetta aguta
che move di piacere
lo punge, e fa volere
diletto corporale,
tant’è l’amor corale. 2335Cosí ciascuno in parte
adovera su’ arte,2336
divisa ed in comuno;
ma tutti son pur uno,
cui la gente ha temore 2340sí ’l chiaman Dio d’Amore,
perciò che ’l nome e l’atto
s’accorda piú al fatto.
Assai mi volsi intorno
e la notte e lo giorno, 2345credendomi campire
del fante, che ferire
lo cor non mi potesse.
E s’io questo tacesse,
farei magio savere; 2350ch’io fui messo in podere
e in forza d’Amore.
Però, caro segnore,
s’io fallo nel dittare,
voi dovete pensare 2355che l’om ch’è ’namorato
sovente muta stato.
Poi mi tornai da canto,