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il fiore 313

CLXIV

La Vecchia.

     «Nel libro mio so ben che studierai,
figlia, quando sarai da me partita:
certana son, se Dio ti dona vita,
4che tu terra’ iscuola e leggerai.
Di leggerne, da me congio tu n’hai;
ma guardati che tu sie ben fornita
di ritener la lezion c’hai udita,
8e saviamente la ripeterai.
     In casa non istar punto rinchiusa:
a chiesa o vero a ballo o vero a piazza,164-10
11in queste cota’ luogora sí usa;
e fa che tu gli die ben de la mazza
a que’ che per vederti sta a la musa,
14e che d’averti giorno e notte impazza.»

CLXV

La Vecchia.

     «Or sí ti vo’ parlar del guernimento,
come ciascuna de’ andar parata,
ché per sua falta non fosse lasciata,
4sí ch’ella fosse sanza intendimento.
In ben lisciarsi sia su’ ’ntendimento;
ma, prima che si mostri a la brigata,
convien ch’ella si sia ben ispecchiata,
8che sopra lei non aggia fallimento.
     E s’ella va da sera o da mattina
fuor di sua casa, vada contamente:
11non vada troppo ritta né tro’ china,
sí ch’ella piaccia a chi la terrá mente;
e se la roba troppo le traina,
14levila un poco, e fiene piú piacente.»