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100 | le ostriche di san damiano |
E subito dopo mi metteva davanti sul suo reggifiasco di lucidissimo metallo, un fiasco di vino toscano che portava scritto su di un cartellino: «Vino di Chianti stravecchio».
- Ma quest'è troppo, - diss'io, - e poi deve essere carissimo....
- Tutt'altro, signore! - rispose il tavoleggiante, - e poi ella ne berrà quanto crede.
E versando io lieve, lieve, il fragrante liquore in un calice sottile di cristallo e sorbendo, trovai di fatto che era un vino prelibatissimo e mi ricordai del ditirambo del Redi là dove dice:
Montepulciano d'ogni vino è il re!
Anche il pâté, benchè cibo pruriginoso e inusitato al mio gusto, era di rara finezza, e spalmandone alcuni crostini, dicevo a me stesso che un cuoco il quale sa allestire simili manicaretti, è pur degno della riconoscenza de' suoi simili. Terminato il detto cibo, il cameriere comparve e col suo garbato sorriso mi disse:
- Ora le consiglierei una minestra di cappelletti di Bologna: sono giunti freschi stamane e sono ora sul punto buono di cottura.
Non mi parve cortesia rifiutare un consiglio così disinteressato, e accettai i cappelletti, i