Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 47 — |
Le dichiarazioni del Governo in Senato.
Il parere di Giosuè Carducci.
Le antiche promesse furono rinnovate, nel Senato del Regno, dall’onorevole Ministro Baccelli, rispondendo all’onorevole Nobili, nella seduta del 21 Dicembre 1898.
Dagli atti ufficiali del primo ramo del Parlamento riproduciamo le parole dell’onorevole Nobili e dell’onorevole Ministro, che furono pronunciate dopo i discorsi per la Marciana di Venezia.
Nobili. — Dirò poche parole per chiedere alla cortesia dell’on. ministro quale sia il suo intendimento rispetto ad un’altra Biblioteca, quella Fiorentina, e non creda il Senato che io sollevi una questione di campanile, per quanto sarebbe un bel campanile quello di Firenze. Ma la Biblioteca Nazionale di Firenze ha un interesse veramente grande. Ed a questo proposito, l’illustre collega Carducci mi rammenta che si tratta di un interesse europeo, e di aver letto nella Minerva di Strasburgo che la Biblioteca Nazionale di Firenze era la settima nel mondo nell’ordine di tutte le Biblioteche; ed io credo che se quel dotto giornale avesse fatto delle buone statistiche avrebbe trovato ad essa un posto forse superiore, a parità di opere, per rispetto ai manoscritti.
Purtroppo però le condizioni della Biblioteca di Firenze sono impossibili; i volumi sono sparsi perfino sui pianerottoli delle scale.
Tre edifizi servono alla Biblioteca; essa è divisa in 9 piani, di modo che si custodisce male e si esercita peggio. Ma vi è di più: in alcune parti è a sei metri di distanza dal Teatro delle Logge, costruito tutto in legno, e la parte più vicina è quella dove sono raccolti i manoscritti di Galilei. Non ho bisogno di aggiungere altro perchè il Senato comprenderà a quali pericoli la Biblioteca sia esposta. È da notare poi che in un edifizio contiguo alla Biblioteca, anzi nello stesso edifizio, si raccolgono l’Archivio di Stato e la Galleria degli Uffizi: il pericolo, ripeto, è immenso.
Oltre a non potere esercitare convenientemente i tesori che racchiude, i tesori stessi sono esposti a continuo pericolo.
Il Municipio di Firenze si preoccupò della condizione in cui