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PENSIERI E GIUDIZI 19

la pompa bibliografica: ecco la loro occupazione. Ma come si svolge il pensiero letterario in quel dato secolo? quanti sono le sue caratteristiche? come si trasformano? per quali motivi? in quali circostanze? Nulla di nulla. Sogghignano a chi di ciò parli, carezzandosi la pancetta con soddisfazione superba.

Lezioni e discorsi e libri interi per discutere lo svarione di un amanuense cretino: dissertazioni e controversie accanite per sapere se Dante aveva la barba, se Alighieri s’ha da scrivere con due elle, se Ciullo d’Alcamo è Cielo da Camo, se Beatrice è simbolo. E questa è letteratura italiana. Un pugno di mosche. Zavorra nel cervello; prosunzione e vanità nel cuore. Che precetti ed esempi da nobilitare il carattere, da ingentilire i costumi, da moderare e dirigere le passioni! Umanità, dicevano i vecchi: animalità ora dovrebbesi dire, e peggio: chè più pretenziosi di questi asini carichi di notizie non si dànno.

E voi volete rialzare il livello della pubblica cultura, abolendo università minori, che, viceversa, son le più acconce agli studi; riformando ab imis gli statuti; arricchendo quattro empori di ciarlatanismo a spese di tante altre Provincie diseradate; facendo man bassa su questo o quell’altro Ateneo? O via, ciarlatani! Riformate le vostre teste, e cacciate i mercanti dal tempio, se vi riesce.