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74 | pensieri e discorsi |
Giordani: “mia patria è l’Italia; per la quale ardo d’amore, ringraziando il cielo di avermi fatto italiano„. Ma aggiunge: “perchè alla fine la nostra letteratura, sia pur poco coltivata è la sola figlia legittima delle due sole vere tra le antiche„. È un amore dunque letterario quale poteva averlo da bambino, sebbene aspirasse allora più a erudizione che a letteratura. Ma avesse il suo amore ardente avuto altre origini o fini, Giacomo non potrebbe con ciò essere chiamato “patriota„ come intenderemmo noi ora. Bene lo credettero ai suoi tempi: “Quando Giacomo (dice Carlo) stampò le prime canzoni, i Carbonari pensarono che le scrivesse per loro o fosse uno dei loro. Nostro padre si pelò per la paura„. Eppure Giacomo scrisse quelle canzoni con lo stesso animo con cui tre o quattro anni prima aveva con un suo discorso plaudito alla caduta dell’oppressore e maledetto il tentativo di re Murat. E se ne accorsero poi i liberali e i carbonari, e presero in sinistro la sua canzone sul monumento di Dante: al che il Poeta risponde “che non la scrisse per dispiacere a queste tali persone, ma parte per amor del puro e semplice vero e odio delle vane parzialità e prevenzioni; parte perchè non potendo nominar quelli che queste persone avrebbero voluto, metteva in iscena altri attori, come per pretesto e figura„. Che non potendo parlare di Austriaci, egli parlasse di Francesi, e adombrasse col nome di questi, che avevano, per esempio, degli itali ingegni
Tratte l’opre divine a miseranda
Schiavitude oltre l’Alpi,
quelli che, cogli altri alleati, erano stati autori di