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smo 1920-40 era un particolare romanticismo del vívere la realtà. La fantasia che tutto è realismo (Dos Passos). Posizione non tragica ma volontaristica. La tragedia è cozzare contro la realtà; il volontarismo è farsene un conforto, una fuga davanti alla realtà vera.

29 aprile.

È straordinaria l’idea che ogni goffaggine tua, ogni incertezza, ogni rabbia — insomma tutto ciò che è negativo — può sempre domani, da un diverso e piú sapiente punto di vista, scoprirsi un valore, una qualità, un tesoro positivo. (Cfr. però il III, 11 marzo).

Ma vale anche l’inverso. Ogni tuo vanto può fallire, può mancarti sotto. Che importa?

7 maggio.

In qualunque mestiere e professione si può vivere secondo il cliché del mestiere o professione, «facendo» quella parte. Da scrittori e artisti no. Si sarebbe bohémiens, fessi e insopportabili. Perché? Perché l’arte e lo scrivere non sono mestieri. Almeno in quest’epoca. (Cfr. 28 gennaio).

26 maggio.

Finito oggi Tra donne sole. Gli ultimi capitoli scritti ciascuno in un giorno. Venuto con straordinaria, sospetta facilità. Eppure si è chiarito a poco a poco e le grandi scoperte (viaggio nel mondo sognato da piccola e ora vile e infernale) sono venute quasi dopo un mese, ai primi d’aprile. Ho avuto un bel coraggio. Ma sospetto di aver giocato di figurine, di miniatura, senza la grazia dello stilizzato. L’assunto non era tragico?