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protratta, diluita, in una cronaca; ci sono cioè continui soprassalti di crisi, di scene zeppe e allucinanti, ma sono appunto riprese continue, mai decisive, come un motore che rugge e non ingrana mai.

9 luglio.

Non è per riflessione e coscienza di me, che sono infelice, bensí quando ne manco, non diceva Leopardi.

10 luglio.

Questa guerra è forse la piú ricca di tradimenti che si sia mai avuta; il che indica clima rivoluzionario, clima cioè dove lo stato di cose iniziale si trasforma via via, e il criterio di giudizio diviene diverso da quello dell’appartenenza a questo o quel gruppo.

13 luglio.

Dal Tramonto del Medioevo. Dice Gerson, cancelliere dell’Università di Parigi: la vita contemplativa è piena di pericoli. Molti ne sono diventati malinconia o pazzi.

E prima distingueva tra il bestemmiatore per gusto di fare cosa perversa, e quello che dice senza pensare alla gravità.

Giudica della vita religiosa secondo il rispetto dei dogmi, ma sente che non basta e introduce metri psicologici, caso per caso, valutando se l’intensità non sia patologica.

Condanna Giovanni di Varennes che, per smania della verginità, diceva che il prete indegno amministra sacramenti svuotati. Ciò buttava in aria la compagine ecclesiastica.

(Fratelli della Vita Comune) Analizza la dulcedo, il fervore, dei devoti moderni dei Paesi Bassi (borghesi ritirati che mantenevano il tono rapito dell’alta commozione religiosa, in una tranquilla consuetudine di amicizia e di unzione) e trova che il fedele se ne accontenta e dimentica Dio. L’annientarsi in Dio di Ruysbroeck non gli va, perché allora si pretende di non peccare piú e si perde la