65Dice Innocenzio: «E voi sterpate il seme
del reo Nembròd, ch’e’ non rimetta ancora».
Dice Innocenzio: «Buoso da Dovara
vuo’ che da voi, per amor mio, sia sciolto».
E un Anzïano: «Noi teniam due terre53 70di Santa Chiesa. Averle amiamo in dono».
«No» dice il Papa. Alcun de’ Lambertazzi
stringe più forte il pomo della spada.
Presso è Bologna; e già si son rideste,
tra grida e canti, tutte le campane. 75Splende lassù, per un momento, a oro,
nel sol morente il capo del re Enzio.
Poi cala il grido e il murmure: poi cessa.
Parla ai biolchi, tetri, sulla porta,
ilare Zuam. Mugliano stanchi i bovi 80appiedi dell’Arengo.