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36 La Canzone del Carroccio

15Sonava a stormo, e i servi della gleba
corsero con le falci e con le ronche.
V’era un altare, dove ardea l’incenso;
salìa l’incenso e si mutava in nubi.
V’erano angeli con le lunghe trombe,
20e dalle trombe vento uscì di guerra.

E poi fiammeggiò rosso nei carrobbi
della città, chiamando l’arti all’armi.
«Le lancie in pugno, o voi che le foggiate!
Le spade in mano, o voi che le temprate!
25Voi che le torri a pietra a pietra alzate,
chi fa, disfà: gettate giù le torri!»
Venne la plebe antica. Allato al carro
stava un uscito dall’oblio dei tempi;29
grande; come ombra al vespro ed all’aurora.
30Parea che avesse i fasci con le scuri.

E poi tornò sotto il gran cielo il carro
fulgente d’armi. Avea con sè gli artieri
e i ferrei conti e i sacerdoti assòrti:
il Popolo era, intorno al suo Carroccio.
35La Città era, che possente, augusta,
usciva con la Chiesa e con l’Arengo
e col suo Santo e col suo Dio; con tutto.