15Sonava a stormo, e i servi della gleba
corsero con le falci e con le ronche.
V’era un altare, dove ardea l’incenso;
salìa l’incenso e si mutava in nubi.
V’erano angeli con le lunghe trombe, 20e dalle trombe vento uscì di guerra.
E poi fiammeggiò rosso nei carrobbi
della città, chiamando l’arti all’armi.
«Le lancie in pugno, o voi che le foggiate!
Le spade in mano, o voi che le temprate! 25Voi che le torri a pietra a pietra alzate,
chi fa, disfà: gettate giù le torri!»
Venne la plebe antica. Allato al carro
stava un uscito dall’oblio dei tempi;29
grande; come ombra al vespro ed all’aurora. 30Parea che avesse i fasci con le scuri.
E poi tornò sotto il gran cielo il carro
fulgente d’armi. Avea con sè gli artieri
e i ferrei conti e i sacerdoti assòrti:
il Popolo era, intorno al suo Carroccio. 35La Città era, che possente, augusta,
usciva con la Chiesa e con l’Arengo
e col suo Santo e col suo Dio; con tutto.