Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/94

70


diano dei dispiaceri. Se io potessi parlarle mi farei dare il suo permesso a forza di preghiere acciò che mio fratello potesse venire da te, ed allora egli mi diventerebbe anche più caro, ma io non la vedo più.

Se senti nominare un conte Leopardi abitante costì, sappi ch’egli è mio zio, fratello di mio padre. Quella giovane di cui io ti parlai che andava alla fiera a Fermo è la sua figliastra. Se costi senti nominare un Cav. Antici, sappi ch’egli è mio zio, fratello di mia madre. Egli è conservatore delle ipoteche; e tutto questo cosa t’importa? niente affatto. Salutami Nina con tutto il cuore ed i tuoi genitori. Ti ringrazio dei sonetti. Se sapessi quanto mi rallegra il vedere il carattere di tuo padre ch’io conosceva fin da quando scriveva a Giacomo! Ma più, infinitamente più, mi rallegra il tuo, ossia quello di una certa persona che io amerò per tutta la vita, e che accupa da lungo tempo una gran parte del mio cuore e dei miei pensieri.

Addio, cara anima. Continua ad amarmi, ed io ti salto al collo e ti bacio con la maggior tenerezza ed ardore.