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nel suo cuore, ma anche esteriormente e quanto può, procura che i suoi genitori non incorrano per colpa dei figli alcun biasimo, e vorrebbe render loro tutto quell’onore che meritano realmente per moltissimi titoli. Sicchè, puoi facilmente immaginarti, Marianna mia quanto cruccio mi cagioni quello che tu mi narri, e quanto ne sia inquieta con Giordani, e molto più con Viani, il quale nel tempo che finge meco di essere quasi mio adoratore, mette in derisione i miei genitori pubblicamente colle stampe. Certo, che anche questo insegna a conoscere gli uomini, e a non creder loro; oh, ma io non li credo mica! Venendo poi a quanto mi dici ch’io debba prevenirne i miei genitori per parte di papà, e raccontar loro come la cosa è stata, senti bene! Dopo la disgrazia che abbiamo avuto di perdere due miei fratelli, e dopo l’immenso ed eterno dolore che tal perdita ne ha cagionato, abbiam veduto noi fratelli che non piaceva più a nostro padre di nominare questi cari ed amati oggetti; sicchè, noi che avremmo voluto parlarne ogni momento, abbiam dovuto fare studio per tacere quei nomi che ci venivan sempre sulle labbra. Di Giacomo poi, della gloria nostra, abbiam dovuto tacere piu chè mai tutto quello che di lui ne veniva fatto di sapere, come di quello che non combinava punto col pensare di papà e colle sue idee. Pertanto, non abbiam fatto mai parola con lui delle nuove edizioni delle sue opere, e quando le abbiamo comprate le abbiamo tenute nascoste e le teniamo ancora, acciocchè per cagion nostra non si rinnovi più acerbo il dolore. Premesse queste cose, io mi son consigliata coi miei fratelli,