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Addio, carissima — addio voi tutti, miei cari. Segui pure a dirigere a Carlo propriamente; l’ultima l’ho avuta senza alcun ritardo. Non posso darmi pace del non trovare il foglio di Milano, del non esser buona a nulla per te, per tutti voi cui voglio tanto bene.

XCIV.

ALLA STESSA

a Forlì

19 ottobre (1845)

               Cara Marianna,

Non posso a meno di rispondere subito all’ultima tua carissima degli il corrente, non solo perchè tu me ne preghi, ma principalmente ancora per corrispondere con eguale cordialità, con eguale amicizia a quella di voi, miei carissimi. Dunque, sentite bene. Benchè io non abbia letto le lettere stampate di Giacomo a Brighenti, mi figuro bene però cosa esse contengano, sapendo in quali tempi vennero scritte, e con quanta amarezza di cuore venivano allora dettate da uno che si sentiva tanto infelice. E certo io avrei giurato che quelle lettere non sarebbero mai uscite dalle mani di Brighenti, durante almeno la vita di lui o delle sue figlie, delle amiche della Leopardi, la quale Leopardi, sebbene anch’essa contrariata ed amareggiata quanto mai, pure non solo in privato e-