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io vi sto attenta, no, credo che non valga punto, maggiormente poi essendo in continuo contatto col nostro nemico. Ma su questo ne sai certo più di me, e son sicura che sei vigilante, e se fai disperare alquanto la sorellina che t’incalza coi suoi sermoni, lo fai ancora per seguire un poco quel maledetto impulso che prova talvolta l’umana natura di mettersi in opposizione coi suoi simili. Del resto poi, anch’io ti pregherò a dar retta a Ninì, e alle ragioni ch’essa ti adduce, fondate tutte sull’affezione che quella cara creatura ha per te, e sulla conoscenza del cuore umano, e dei pericoli cui può portare (anzi direi, porta necessariamente) la propria sensibilità, e tanto più quando questa ritrovasi in persona dotata di sì eminenti qualità di animo com’è la mia Marianna. Sicchè, lasciati pure regolare da Nini, essa pure è giovine e sensibile, e colta, e d’ingegno; ora io non vorrei sentir nulla da una persona indotta, chè non vi sarebbe via di persuadermi; ma non chiuderei mai la bocca ad una che avesse le qualità di Ninì, e il suo cuore e le sue massime. Scrivimi presto, e dimmi come stai fisicamente e moralmente; scrivimi se siete tutte in calma come è dovere: e se ti godi dell’opera e della voce di Donzelli.

Ringrazio vivamente l’amor tuo che non ha permesso ch’io stessi senza la lettera di Giordani, la quale pure mi ha grandemente consolato, come di facile proi credere, vedendo ch’è sorta almeno una voce (e una potente voce) per difendere il nostro Giacomo. Ma a Papà non ho fatto veder nulla; già, noi nascondevamo sempre a lui gli scritti del nostro Muccio, ch’egli punto non ap-